Serve una “concertazione energetica”. Sul capacity market “bisogna ascoltare i Tso”. Gare gas: valutare correttivi, sempre se servono ancora ai consumatori. “La sicurezza degli approvvigionamenti sia codificata nelle analisi costi/benefici”. Auto elettrica: “Mercedes preoccupata che la rete di Roma non regga le Smart elettriche”
“Spero che questa sia una stagione di concertazione energetica, perché il tempo che stiamo vivendo non consente distinguo e richiede un’assunzione di responsabilità”. Lo ha detto Stefano Saglia, componente del collegio Arera, chiudendo il seminario sul gas organizzato questa mattina in Senato da Anigas e I-Com. Un evento che è servito a scandagliare le possibilità del gas nel sistema energetico in tutti i suoi aspetti, su cui torneremo nei prossimi giorni, concentrandoci per il momento sull’intervento di Saglia. “L’Autorità – ha detto Saglia – vuole dare il proprio contributo attraverso la regolazione ma anche consigliando il governo”, perché “non ci sono soluzioni ideologiche”. Si è partiti dal ruolo dell’infrastruttura: “La decarbonizzazione – ha detto Saglia – passa di sicuro anche attraverso il gas, anche per garantire un ritorno a chi ha fatto gli investimenti, e cioè i cittadini. Abbiamo una delle infrastrutture migliori d’Europa: buttare via tutto questo non avrebbe senso”. Uno dei temi centrali è la generazione elettrica a gas: “la convergenza gas/elettricità è nei fatti e non si limita al mercato della capacità. Il governo si è preso una pausa di riflessione: è legittimo e non c’è niente di male. Ma dobbiamo comunque tenere conto di cosa ci dicono i Tso, che sono sì società private ma che hanno la responsabilità della sicurezza del sistema elettrico”. Restando in tema di centrali, Saglia ha voluto fare un “mea culpa” che riguarda “la localizzazione degli impianti. Un tema che al tempo dello sblocca centrali fu sottovalutato per fare presto, ma che è importante anche per quanto riguarda il nuovo decreto sugli incentivi alle rinnovabili”. Un accenno anche sulle gare gas: Saglia ha sottolineato che “siamo a 18 anni dal decreto Letta. Sarebbe utile sedersi a un tavolo per vedere se servono altri strumenti per velocizzare il processo. Le stazioni appaltanti fanno fatica a costruire un percorso virtuoso, perché i comuni hanno paura di perdere una rendita. Bisogna pensare e vedere se ci sono correttivi per evitare che servano 30 anni per applicare la riforma. Sempre se riteniamo che il sistema gare sia utile alla pluralità dei consumatori”. Un passaggio Saglia lo ha dedicato anche alle partecipate, riferendosi in particolare alla questione della sicurezza degli approvvigionamenti gas sollevata da ultimo dal dg Dialuce in un colloquio con la Staffetta (v. Staffetta 11/10): premettendo che “non è che dobbiamo richiamare le compagnie a doveri che non hanno, perché il loro scopo è remunerare gli azionisti”, e che “le aziende sono quotate, anche quelle a partecipazione pubblica e hanno pieno diritto di fare le proprie scelte”, Saglia ha sottolineato che “il Governo deve porsi il problema della sicurezza degli approvvigionamenti. Un tempo c’era il mantra della diversificazione delle fonti di approvvigionamento. Negli ultimi anni, per diversi motivi le fonti si sono ridotte. E la sicurezza del sistema deve essere codificata anche nell’analisi costi/benefici”. In merito alle tariffe, Saglia è tornato sul congelamento degli oneri nell’ultimo aggiornamento tariffario: “lo scudo è uno strumento anticiclico. Quello degli oneri è un tema che la politica si deve porre. Ci sono componenti che ragionevolmente possono andare sulla fiscalità generale”. Infine, non è mancato un accenno alla mobilità: “io feci la cosiddetta legge Saglia per facilitare la realizzazione di punti vendita di metano auto. Ora le case auto stanno rivolgendosi all’elettrico. La Mercedes ha deciso di fare la Smart solo a trazione elettrica. E Roma è la città del mondo in cui si vendono più Smart. Ora la Mercedes è preoccupata del fatto che la rete di distribuzione elettrica non reggerebbe un afflusso massiccio di auto elettriche. Non voglio gettare la croce su Acea – ha concluso Saglia – ma l’Autorità sta cominciando a guardare anche in quella direzione”. STAFFETTA 16/10/2018