Italgas ha ricorso contro il via libera condizionato dell’Antitrust all’operazione (che ha poi coinvolto anche Estra). Il CdS chiede una relazione alla Presidenza del Consiglio. Prossima udienza l’8 maggio
Potrebbe veramente essere riaperta la partita che ha portato nelle mani di 2i Rete Gas (e di Estra) gli asset della distribuzione gas italiani di Gas Natural?
Stando a un parere interlocutorio pubblicato venerdì dal CdS, i giochi non sembrerebbero definitivamente chiusi. Italgas ha infatti presentato un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica contro il provvedimento con cui il 25 gennaio 2018 l’Antitrust ha dato il via libera condizionato all’operazione Nedgia: circa 460 mila Pdr gestiti su più di 7.300 km di rete e oltre 223 concessioni. Un via libera, si ricorderà, che aveva imposto a 2i Rete Gas di cedere 66 mila Pdr negli Atem Foggia 1 e Bari 2, poi conquistati da Estra. Già nel provvedimento del Garante erano riportate le criticità concorrenziali segnalate da Italgas, relative a ben 9 Atem su 12. La società guidata da Paolo Gallo (che anch’essa ambiva agli asset di Gas Natural) chiedeva quindi che in ognuno di tali Ambiti 2i Rete Gas fosse almeno costretta cedere un numero di Pdr tale da limitare la presenza al 45%. Riguardo poi alla cessione dei Pdr di Foggia 1 e Bari 2, Italgas contestava il prezzo minimo nonché il tetto Antitrust del 10% dei Pdr detenuti in ciascun Atem, che l’a.d. Gallo aveva definito “più un ostacolo alla competizione che un vantaggio”. Tetto che peraltro aveva impedito alla società di concorrere per Bari 2. Ad ogni modo, ritenendo infondato il ricorso, la Presidenza del Consiglio ha chiesto un parere al CdS, e nell’adunanza dello scorso 20 febbraio il Consiglio di Stato ha deliberato che la Presidenza del Consiglio trasmettesse entro 15 giorni una relazione alle società interessate, all’Antitrust e al Mise con “un congruo termine perentorio” per eventuali repliche.
La prossima adunanza è fissata per l’8 maggio 2019. QE, 18-03-19 15