Interrogazione di FI: “Il MiSE aveva detto di voler intervenire ma poi non ha fatto nulla. Nell’ATEM Forlì-Cesena in ballo 60 mln €, bando bloccato”  

Dopo il tentativo finora andato a vuoto nel Ddl bilancio, il nodo del riconoscimento degli ammortamenti per le reti gas di proprietà pubblica finisce oggetto di un’interrogazione alla Camera di FI (prima firmataria Simona Vietina) rivolta al MiSE e al ministero per la PA. “La vigente normativa – si legge nel documento – contiene un pesante vulnus che non consente il riconoscimento della quota ammortamenti tariffari ai Comuni e alle loro società patrimoniali delle reti, nel caso in cui questi soggetti siano proprietari delle reti o di porzioni di rete del gas messe a disposizione del gestore del servizio”. Il tema, continua la deputata di FI, “è stato trattato anche in occasione di convegni di settore e risulta che diverse siano state le richieste formali al Ministero dello sviluppo economico che avrebbe dichiarato di recente di voler correggere il testo normativo, confermando tale volontà anche in occasione dell’assemblea nazionale Anci 2017 a Vicenza. Purtroppo, a quella volontà non è stato ancora dato seguito”. Vietina ricorda in particolare il caso dell’ATEM Forli-Cesena, per il quale l’ammortamento varrebbe “una somma annua di circa 5 milioni di euro da moltiplicare per i 12 anni di concessione, per un totale di 60 milioni di euro”.

La società pubblica proprietaria degli asset, Unica Reti, “dal 2014 attende che il MiSE approvi il riconoscimento della quota ammortamenti”. Mentre “Cesena non ha ancora potuto bandire la propria gara gas, già pronta e autorizzata dall’autorità nazionale dal settembre 2016, con conseguente ritardo anche per il complesso di investimenti previsti per il territorio come opere pubbliche e interventi di efficientamento energetico e di innovazione tecnologica”. FI chiede quindi “quali iniziative di competenza il Governo intenda promuovere per sanare con urgenza il vulnus normativo”. Come già sottolineato, il tema è particolarmente caro all’ANCI, che aveva promosso due emendamenti al Ddl bilancio (il secondo volto a modificare la valutazione a RAB delle reti pubbliche), giudicati inammissibili al Senato. E in questa battaglia l’associazione dei Comuni ha trovato un alleato in Assogas.  QE, 20-12-2018