L’amministratore delegato a colloquio con QE: “Impatto modesto su tariffe complessive. Gare gas, se serve intervento su Vir-Rab reti pubbliche si faccia, purché si acceleri. Ascopiave, c’è tema Antitrust ma superabile”

Italgas ha ormai reso palese le proprie ambizioni di crescita in Sardegna. Tanto che nel prossimo Piano è previsto un “significativo” aumento degli investimenti rispetto ai 4 miliardi di euro previsti dalla strategia precedente (escluse le gare gas) in parte proprio per il rafforzamento dell’impegno sull’isola. Unitamente al potenziamento della digitalizzazione e alle acquisizioni.

Ma per la regione è necessario procedere alla perequazione tariffaria rispetto al Continente. E’ quanto sottolinea l’AD del gruppo Paolo Gallo, che in un’intervista a QE (a stretto giro rispetto all’audizione sul PNIEC alla Camera e in attesa della pubblicazione del documento ARERA sul V periodo regolatorio) ha fatto il punto sulle priorità per la società. Una tra queste, come detto, è la Sardegna. “Crediamo che uniformare le tariffe dei cittadini sardi rispetto a quelle degli altri cittadini italiani sia un tema di equità, ancor prima che un tema specificatamente di Italgas. Peraltro, l’impatto sulle tariffe complessive sarebbe praticamente ininfluente: parliamo di 200-250 mln di euro di investimento su una RAB complessiva di circa 18 mld di euro a livello italiano. Poi si può pensare a una perequazione a livello nazionale o sulle singole macro-zone, ma un intervento pensiamo vada fatto. E su questo chiederemo un incontro al Collegio ARERA”. Ma quali conseguenze ci sarebbero su Italgas in caso di mancata perequazione? “Avremmo meno richieste di allacciamento, anche se il vantaggio di passare dal Gpl al metano ci sarebbe comunque”, sottolinea Gallo.

Altra priorità di Italgas sono ovviamente le gare Atem.

La faticosa aggiudicazione di Torino 2 (dove il gruppo era unico offerente), non pare certo dissipare le preoccupazioni sui ritardi. Su cui a quanto pare pesa anche la richiesta dei Comuni di avere un riconoscimento a VIR e non a RAB in caso di cessione delle proprie reti. “Credo sia un falso problema – rimarca Gallo – ovviamente è un tema che non ci compete direttamente ma se occorre un intervento normativo si faccia. Il vero nodo è dotare le stazioni appaltanti delle competenze necessarie per fare dei bandi che sono oggettivamente complessi”.

Intanto per Italgas i due appuntamenti più prossimi sono Aosta (“la prima in forma telematica, forse avremo novità entro l’anno”, dice l’AD) e Belluno. Sull’Atem veneto è possibile ipotizzare un’alleanza con Ascopiave, vista la proposta di partnership industriale di più ampio respiro presentata dal Dso “Il deal non avrà influenza sulla gara. Per Ascopiave abbiamo presentato un’offerta che l’advisor ha definito interessante, ora aspettiamo riscontri”.

Ma l’operazione pone un tema Antitrust? “Certamente ci dovrà essere una valutazione del Garante, in base alle nostre valutazioni riteniamo però che non ci siano grossi problemi”, risponde Gallo. Intanto Italgas proseguirà con la strategia di acquisizioni di piccole-medie realtà. L’obiettivo è di concludere su ulteriori 60 mila PdR entro l’anno. “Il focus è sull’intero territorio italiano – spiega l’AD – ma vediamo che le opportunità maggiori sono al Centro-Sud. Circostanza peraltro favorevole per noi, visto che ci sono più possibilità di sviluppare le reti e fare investimenti”.

Infine un accenno ai temi di più ampio respiro, toccati anche nell’audizione sul PNIEC. Tra questi il “sector coupling” tra gas ed elettricità anche in funzione delle nuove tecnologie quali il Power to gas e il biometano. “Crediamo che sia sbagliato vedere i due vettori in contrapposizione – rimarca Gallo – entrambi servono nella strada verso la decarbonizzazione. Per quanto riguarda poi il biometano, negli ultimi 6 mesi abbiamo avuto decine di richieste di allacciamento, segno che si tratta di una tecnologia interessante”.