Il vice ministro Buffagni: “Entro febbraio atteso un quadro della situazione, per quanto di competenza ci muoveremo per rispetto scadenza del 31 marzo”. Il nodo Ue
A poco più di un mese dalla scadenza del 31 marzo definita dal DL 135/2018 sulla “regionalizzazione” delle concessioni idroelettriche, nessuna Regione ha ancora definito i criteri di ammissione e di assegnazione. Lo ha riferito alla Camera il vice – ministro dello Sviluppo economico Stefano Buffagni, rispondendo a un’interrogazione di sei deputati M5S capitanati dal Capogruppo in X Commissione, Luca Sut.
Buffagni ha precisato che le Regioni non hanno un obbligo di informativa nei confronti del ministero, ma “risulterebbe che nessuna delle medesime abbia ancora dato attuazione alla normativa”. Il Dipartimento per gli affari regionali e le autonomie, prosegue il sottosegretario, ha comunque fatto sapere che le Regioni dovrebbero riferire entro febbraio sullo “stadio di avanzamento delle iniziative legislative intraprese”. Da un confronto degli uffici del Mise con i rappresentanti della Sardegna, capofila del coordinamento “energia”, è emerso che “lo scorso 17 febbraio le Regioni avrebbero già avviato una verifica complessiva della situazione, al fine di renderla disponibile al presidente della Conferenza delle Regioni e da questi al ministro per gli Affari regionali, entro il termine richiesto”, precisa Buffagni. Aggiungendo poi che il Mise “nell’ambito delle proprie competenze dedicherà la dovuta attenzione al procedimento in corso, affinché da parte delle amministrazioni coinvolte si raggiungano gli obiettivi attesi nei tempi previsti”. Il sottosegretario ha infine sottolineato che a seguito della costituzione in mora complementare all’Italia notificata dalla Commissione Ue nel marzo 2019 (quindi dopo il DL sulla regionalizzazione), è stato costituito un tavolo di coordinamento con le Regioni e il Dipartimento per le politiche europee al fine di “sanare l’attuale condizione di inadempienza”.
“Sono soddisfatto della risposta del Sottosegretario Buffagni, che ha sollecitato le Regioni in merito all’attuazione della normativa per l’assegnazione delle concessioni idroelettriche”, ha dichiarato in una nota Luca Sut. “Con il decreto Semplificazioni – ha aggiunto – abbiamo previsto tra l’altro che l’assegnazione delle concessioni idroelettriche sia affidata, con modalità e requisiti stabiliti con legge regionale, attraverso gare pubbliche anche a società partecipate pubbliche. In questo modo riusciamo ad ottenere una gestione più virtuosa di questi impianti, attualmente gestiti da società private, anche estere che non sempre hanno rivolto la dovuta attenzione alle istanze del territorio”. “La regionalizzazione delle concessioni – ha concluso Sut – è una grande opportunità che le Regioni hanno il dovere di sfruttare il prima possibile, anche per rispondere alle esigenze dei territori montani che potrebbero così contrastare il fenomeno dello spopolamento. Per questo, sto sollecitando la mia Regione, il Friuli Venezia Giulia, ma anche le altre regioni del nord Italia, ad adempiere al più presto a quanto previsto dalla normativa richiesta”. QE, 27-2-2020