Segnalazione al Governo e Parlamento: forte resistenza all’espletamento delle gare

 Idroelettrico, partire con le gare e escludere le opere bagnate dal rimborso. Per il gas far scattare i poteri sostitutivi, i termini per il suo esercizio sono già trascorsi nel 95% degli ATEM.

Nel settore delle concessioni in Italia emerge “una forte resistenza all’espletamento di procedure ad evidenza pubblica”, pur a fronte dei mutati quadri normativi nel senso di una maggiore apertura alla concorrenza, dalle autostrade, agli aeroporti, alla distribuzione gas alle grandi derivazioni idroelettriche.

Lo scrive l’Antitrust che nella sua riunione del 12 dicembre 2018 ha deliberato di inviare una segnalazione a Governo e Parlamento sullo stato attuale delle concessioni amministrative in Italia, sottolineando le principali criticità concorrenziali riscontrate in alcuni mercati a seguito dell’utilizzo distorto dello strumento concessorio.

L’Autorità torna a segnalare che “le gare devono costituire la regola nell’affidamento delle concessioni; la loro ampiezza e durata devono essere limitate e giustificate dalle esigenze di natura tecnica ed economica e dalle caratteristiche degli investimenti; andrebbero eliminati i casi di preferenza per i gestori uscenti o per l’anzianità acquisita, nonché evitati rinnovi automatici e proroghe”.

Tra i vari ambiti coperti dalla segnalazione, nella distribuzione gas l’Antitrust evidenzia l’arretratezza e la sostanziale stasi delle gare e raccomanda: “per gli enti locali che ancora non vi abbiano provveduto, l’identificazione delle stazioni appaltanti; per le stazioni appaltanti, il rapido ricorso alle procedure di gara; per gli enti di controllo, la verifica del rispetto delle tempistiche previste dalla normativa e il pronto esercizio dei propri poteri sostitutivi in caso di ingiustificato ritardo nell’espletamento delle gare”.

A parte le pochissime gare per ambito bandite finora, l’AGCM nota tra le altre cose che “per una significativa quota di ATEM che non includono Comuni capoluoghi di provincia non è stata neanche individuata la stazione appaltante, mentre per oltre il 95% degli ATEM risultano scaduti entrambi i termini per l’esercizio del potere sostitutivo da parte rispettivamente della Regione e del MISE”.

Quanto poi all’idroelettrico l’AGCM raccomanda “nel più breve tempo possibile, l’espletamento delle procedure di gara; la modifica dell’art. 12 del d.lgs. n. 79/99, nel senso di prevedere il trasferimento a titolo oneroso delle sole opere asciutte e la contestuale devoluzione gratuita delle opere bagnate al demanio statale”.

 Staffetta Quotidiana, 20-12-2018