L’amministrazione parla di irregolarità nella posa e nell’interramento di parte delle tubature

Un esposto dell’amministrazione comunale da presentare in procura per irregolarità di posa e interramento di parte della rete del gas. Questo il nuovo atto della querelle tra il Comune di Sabbioneta e 2i rete gas di Milano. La vicenda, che si trascina ormai da anni, è quella relativa al riscatto della rete del gas da parte del Comune. Atto necessario in seguito al decreto Letta del 2008. Vista l’impossibilità di trovare un accordo tra le parti, si arrivò all’arbitrato, con la sentenza del tribunale di Milano dell’ottobre 2015 che obbligava il Comune a riscattare la rete pagandola 1,2 milioni di euro. Una mazzata per l’amministrazione comunale, che ha sempre ritenuto ingiusta quella decisione. L’ennesima svolta di una vicenda scattata agli inizi degli anni Settanta con i primi lavori per la posa della rete del gas realizzati da Casalasca servizi. Ora il nuovo colpo di scena. «La mia volontà è quella di tutelare l’ente – spiega il sindaco Aldo Vincenzi -. L’esposto servirà per valutare se la rete sia stata costruita in passato con tutti i crismi, se sia o meno a norma. Dai nostri carotaggi risulta che le tubature non sono state installate alla giusta profondità». Questo non vuole dire che il dialogo con l’azienda sia chiuso. Tutt’altro. I faccia a faccia tra i tecnici delle due parti si sono susseguiti nelle ultime settimane. «Stiamo parlando anche in questi giorni – prosegue il primo cittadino -. Siamo disponibili ad acquistare la rete, ma il prezzo deve essere ragionevole. Il valore della rete per noi è di 650mila euro, di certo non 1.2 milioni. Una cifra che rischia di bloccare tutti gli investimenti futuri. Continueremo comunque a ragionare con l’azienda. Se si troverà un accordo, bene. In caso contrario, andremo avanti sulla nostra strada. In tutte le maniere e seguendo tutte le strade possibili».  Gazzetta di Mantova, 23-03-17