Federchimica, Federacciai, Assofond e Assocarta: servono tecnici, non politici

Per la guida dell’Arera servono tecnici di alto profilo e non politici: “Contrariamente a quanto si crede, l’Autorità non è preposta alla formulazione di una politica energetica. Questa è prerogativa inalienabile della politica”. Comincia così l’appello diffuso oggi da Assofond, Assocarta, Federacciai e Federchimica.

Le associazioni hanno deciso di intervenire nel dibattito sul rinnovo dei vertici dell’Autorità, sui cui è intervenuto di recente anche il ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio (v. Staffetta 25/06). Per le associazioni serve un collegio formato da membri con elevata professionalità tecnico-economica. Non manca una forte critica ai collegi passati: “Autorità deboli sul piano delle competenze hanno portato ad una forte riduzione della concorrenza, promosso la ri-concentrazione del mercato a favore degli ex-incumbent, ridotto gli incentivi all’innovazione tecnologica a scapito del benessere sociale dei cittadini e la competitività delle imprese”.

Una maggiore attenzione alla preparazione tecnica, ribadisce l’appello, servirà ad affrontare il Clean Energy Package: “Con questo provvedimento sarà avviato un nuovo modello di generazione distribuita il passaggio verso il mercato energetico del futuro guidato da tre game changers, ovvero: la penetrazione dell’ICT nelle piattaforme di negoziazione dell’energia; l’ingresso nel mercato di nuovi stakeholder ovvero il consumatore-produttore (prosumer); la produzione diffusa di energia rinnovabile. Gli effetti saranno decisivi per la competitività del sistema industriale ed il benessere delle famiglie. Sono quindi necessarie elevate competenze approfondite conoscenza di competition policy”.

Le associazioni, che rappresentano molte industrie energivore, hanno ricordato infine la questione degli oneri “che da anni ormai hanno un peso superiore al costo dell’energia. In molti casi, l’applicazione di alcuni criteri tariffari rispetto ad altri, possono indirettamente promuovere una tecnologia (o modello di business) rispetto ad un altro discriminando tra gli operatori”.

Professionalità tecnico-economica, approfondite conoscenze di competition policy, capacità sviluppo di un’equilibrata politica allocativa per le associazioni sono qualità fondamentali che dovrà possedere la nuova Autorità. Staffetta 6.7.18

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