La partnership tra ACEA e ASM Terni supera l’ultimo ostacolo, comunque non privo di insidie. Ottenuto in agosto il via libera Antitrust, l’accordo è stato approvato ieri, 28 settembre, anche dal Consiglio comunale della città umbra.
In particolare, spiega una nota, i voti favorevoli sono stati 19 (Centrodestra e Orsini del gruppo Misto), 4 i contrari (M5S, Senso civico e Fiorini del gruppo Misto) e 2 gli astenuti (Pd). Il via libera riguarda anche il patto parasociale e il nuovo statuto di ASM Terni. Come noto l’accordo prevede un aumento di capitale che porterà il nuovo partner industriale a detenere una partecipazione compresa tra il 40% e il 49%, a fronte del conferimento di asset delle società Ferrocart srl (per un 60%), Umbria due scarl (per un 99,4%) e Newco Orvieto (fino a un massimo del 20%), oltre un apporto in liquidità fino a un massimo di 2,5 milioni di euro.
L’atto di 44 pagine, con allegati per oltre mille e cinquecento pagine, è stato illustrato dall’assessore alle Partecipate Orlando Masselli: “Giornata storica, per una azienda nata nel 1961 – ha commentato – Oggi si apre un nuovo capitolo, per una società che era destinata a morire, con una gravissima perdita per tutto il territorio di Terni. Oggi ASM va verso il risanamento dal punto di vista economico. La società viaggiava con 137 milioni di debiti. La società rischiava inoltre di perdere tutte le concessioni entro il 2030”. Il beneficio economico-finanziario stimato per ASM – si legge nella delibera – è pari a 14,9 milioni di euro, cumulato sino al 2030, quale incremento del risultato netto effetto dei maggiori utili di esercizio derivanti dalle partecipazioni in Ferrocart e NewCo Orvieto.
Sempre per ASM si prevede un incremento del patrimonio netto, già a partire dal 2022, di 42,3 mln € per arrivare al 2030 a 134,9 mln €. Quanto alle ricadute sul comune di Terni, le previsioni indicano sia benefici per il bilancio comunale sia un impatto positivo sui servizi esternalizzati affidati ad ASM, la cui erogazione beneficerà dei vantaggi connessi all’inserimento della società nell’orbita di Acea. Nello specifico, con gli apporti di Ferrocart nel settore del riciclo e recupero dei rifiuti, di Umbria due nel settore idrico e di NewCO Orvieto per le attività di compostaggio e discarica dei rifiuti, ASM Terni potrà chiudere i cicli dei settori ambiente e idrico, e quindi aspirare a migliorare la propria indipendenza economica da altri fornitori contrastando, allo stesso tempo, la concorrenza degli altri operatori.
Il consiglio comunale ha anche approvato, con 20 voti favorevoli e 3 astenuti (M5S Fiorini del Misto), un atto di indirizzo, illustrato in aula dal consigliere Francesco Filipponi del Pd, in cui si chiede che la nuova ASM fornisca garanzie occupazionali per i lavoratori, compresi i precari e gli interinali, tuteli la collaborazione con le imprese locali, garantisca la permanenza della sede a Terni e abbia “un rapporto virtuoso” con l’amministrazione comunale di Roma, che detiene il 51% di Acea.
Per i due partner resta ora da risolvere il nodo Umbria Distribuzione Gas, dove è presente Italgas con una quota del 45% (a cui fa capo l’AD di UDG, Bruno Burigana). ACEA e ASM controllano ora congiuntamente il 55% e potrebbero fare al DSO una proposta per rilevare la restante quota. QE, 29-09-2022